“In fin dei conti, non temete i momenti difficili. Il meglio scaturisce da li” ha scritto in tempi non sospetti Rita Levi Montalcini.

L’episodio dello sgarbo cerimoniale ai danni della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, riportato da tutti i media ormai a livello planetario, è infinitamente sconfortante, ma non tanto, ritengo, per le ragioni addotte da vari commentatori inerenti la volontà implicita del sultano di voler umiliare l’U.E. e i suoi rappresentanti al massimo livello, dati risaputi, e neppure per l’inqualificabile comportamento di Charles Michel, assisosi ancor prima del sultano sulla poltrona riservatagli e postosi colà a osservare interdetto, incapace della reazione che qualunque cittadino europeo, e non solo,

La storia vive di improvvise, quanto imprevedibili, accelerazioni. Ed è allora che tutto cambia per non essere più come prima: valori consolidati, percorsi accertati, opportunità, certezze. La ‘tempesta perfetta’ del nuovo può prendere le forme più diverse: conflitti epocali, cataclismi naturali, epidemie, ma anche rivoluzioni sociali e tecnologiche, repentine trasformazioni economiche, scoperte scientifiche in grado di modificare strutturalmente la società.

Mi è stato chiesto di esprimermi su Giuseppe Bottai e la sua influenza nei Beni Culturali, come da me citato più volte in conferenze, ed anche adesso non mi sottraggo. Al di là del Bottai politico, che non è mia competenza commentare, c’è un aspetto del Bottai, uomo di cultura, che mi interessa evidenziare. NdR. Fondamentale è il libro ‘La politica delle Arti 1918 1943’.

Le fotografie scattate in casa, fra le mura domestiche pongono problemi quasi insolubili. Il primo è quello dell’imitazione delle foto di AD o d’ interni paramuseali. Al di là della stucchevolezza del tema, è ovvio che il set fotografico necessiterebbe in primo luogo di una location degna di nota. La gran parte dei fotografi vive, invece, in appartamenti di ottanta cento metri quadrati, arredati da mobili Ikea, spesso rabberciati con qualche pezzo un po’ più pregiato, magari anche ereditato, ma comunque discordante dall’ idea purista di un arredamento scandinavo se pur di basso prezzo.

Nessuno avrebbe mai immaginato che la propria vita sarebbe stata sconvolta da un virus, il Sars Covid 2. Un vero e proprio stravolgimento esistenziale e planetario. In pochi mesi i progetti, gli investimenti, la regolare quotidianità sembrano essere andati in frantumi e le giornate, seppure annoiate, o stanche, o monotone, non lasciano più la certezza del domani. Incalzano discorsi e parole il più delle volte spogli di reali contenuti, ripetuti meccanicamente, così come le promesse ricorrenti che poco tutelano la vita di ogni cittadino.

Ormai è chiaro a tutti che viviamo in un’epoca digitale in cui ruolo della connessione è preponderante, siamo al tempo di internet. Con svariate conseguenze, anche sulla nostra percezione: come internet ha cambiato quella del tempo, al tempo di internet? Oggi porzioni sempre più ampie della nostra esistenza sono dematerializzate e poste in rete. Anche solo venti anni orsono avevamo armadi pieni di vinili, di musicassette, di vhs, oggi è tutto sparito, con conseguenze indirette anche sull’arredamento, ma non per questo si ascolta meno musica o si guardano meno film.

C’è una trasmissione di Radio Capital – I Sopravvissuti – condotta da Pif e Michele Astori che va in onda ogni sabato mattina. Uno di quei contenitori dove tra ironia, non sempre vincente, e spunti giornalistici, a volte forzati, per cercare il grottesco ad ogni costo, si fa il punto sugli eventi della settimana. In una recente edizione del programma i due conduttori propongono una crociata dove l’obiettivo sembra facile: eliminare la strada dedicata a Giuseppe Bottai nel piccolo centro di Vairano Patenora nel casertano.

Marzo 2021. In questi giorni, pensando al mese e all’anno che stiamo vivendo, il mio pensiero è andato subito alla poesia di Alessandro Manzoni “Marzo 1821”. Insomma, ne ricorre il 200°. Appartengo ad una generazione che a scuola apprendeva quasi tutto a memoria: la geografia, con i fiumi, monti, città, la storia, con i suoi grandi avvenimenti, personaggi e date, la matematica, con tabelline e teoremi.

Come per caso, mentre cercavo un libro, mi è capitato in mano il catalogo di una mostra di Nino Za – ovvero Giuseppe Zanini, tra i più grandi pittori caricaturisti del secolo scorso – ho riletto con piacere la sua dedica “A Valperga con tanta simpatia. Za, Torino 27 – 9 – 1986” e rivisto la mia caricatura che tracciò in quel momento.