Pubblicati da Paolo Vieta

SQUID GAME

In queste settimane sta diventando virale, non solo in Italia, Squid Game (2021) una serie televisiva sudcoreana, prodotta a distribuita da Netflix, che ci dà modo di riprendere alcuni temi già affrontati. In primo luogo la serie, in nove puntate, è marcatamente sudcoreana non solo nell’ambientazione e negli attori, ma anche nei temi trattati, a cominciare dal gioco del calamaro (squid game) a cui deve il titolo che, personalmente, non ricordo di aver mai visto in Italia.

CASCO, VACCINO E LIBERTÀ

Ah che gioia, che libertà, andare in moto a cento all’ora, sentendo il vento sibilare tra i capelli! Peccato che sia vietato, da quando è stato introdotto l’obbligo di indossare il casco. Legge liberticida! Che senso ha? Riflettiamoci: se voglio mettere a repentaglio la mia vita, per godere di un’emozione, allo Stato cosa gliene cale? Ho sempre pensato che il suicidio sia un diritto liberale, in questo caso, poi, è solo un rischio… Vi sono almeno due ragioni per cui esiste questa legge.

NOMADLAND, UNA SCELTA DI LIBERTÀ

Il film della regista cinese, trapiantata negli Stati Uniti, Chloé Zhao, prodotto ed interpretato da Frances McDormand è riuscito a vincere tanto il Leone d’oro a Venezia, quanto l’Oscar ad Hollywood come miglior film, oltre ad una quantità di altri premi. Per recensirlo allo spettatore italiano, è necessario però sgomberare il campo da frettolosi e facili pregiudizi, chiarendo bene cosa Nomadland non è e non vuole essere, prima di capire cosa sia e dove ci voglia portare.

Jan Palach, la torcia umana

La Boemia è un territorio circondato da montagne che ne definiscono i confini e ne determinano il carattere degli abitanti, orgogliosi ed indipendenti. Non è un caso che a Praga sia stato assassinato nel 1942 Reinhard Heydrich, numero due delle SS. In tempi più recenti, il turista vi troverà molti uffici di cambio, perché nessun commerciante accetta pagamenti in Euro, cosa che, invece, altrove è assai diffusa, creando di fatto una doppia circolazione della moneta.

IL TEMPO, AL TEMPO DI INTERNET

Ormai è chiaro a tutti che viviamo in un’epoca digitale in cui ruolo della connessione è preponderante, siamo al tempo di internet. Con svariate conseguenze, anche sulla nostra percezione: come internet ha cambiato quella del tempo, al tempo di internet? Oggi porzioni sempre più ampie della nostra esistenza sono dematerializzate e poste in rete. Anche solo venti anni orsono avevamo armadi pieni di vinili, di musicassette, di vhs, oggi è tutto sparito, con conseguenze indirette anche sull’arredamento, ma non per questo si ascolta meno musica o si guardano meno film.

MERITOCRAZIA, EREDITARIETÀ, EGUALITARISMO

Il riconoscimento del merito, il premio alla competenza ed all’impegno sono spesso declamati a gran voce, ma raramente vengono messi in pratica. Perché dovrebbero esserlo? Perché il riconoscimento pubblico, dei meriti di qualcuno, rispetto a qualcun altro, stimola tutti a fare meglio, ad impegnarsi di più, sprigionando le energie che sono contenute all’interno di ogni individuo e troppo spesso giacciono sopite.

FACCETTA NERA: CANZONE FASCISTA?

Nell’immaginario collettivo Faccetta Nera è talmente legata all’epoca fascista da esserne diventata il simbolo stesso, ma è corretto considerarla in questo modo? Facciamo un po’ di chiarezza, anche analizzando il testo. La canzone, scritta da Renato Micheli e musicata da Ruccione nel 1935, fa riferimento alla imminente campagna italiana per la conquista dell’Etiopia, tesa a formare con le colonie preesistenti, un impero in Africa orientale.

JOHN NASH: COMPETIZIONE SENZA SPERANZA?

1994: a John Nash viene conferito il Premio Nobel per l’Economia. Con sua grande sorpresa, per la tesi di dottorato formulata nel lontano 1950. Il mondo si è reso conto che il Dilemma del Prigioniero ha messo in crisi le certezze dell’Economia Classica, rivoluzionato il concetto di antitrust e posto nuovi interrogativi sulla competizione umana.