Nessuno avrebbe mai immaginato che la propria vita sarebbe stata sconvolta da un virus, il Sars Covid 2. Un vero e proprio stravolgimento esistenziale e planetario. In pochi mesi i progetti, gli investimenti, la regolare quotidianità sembrano essere andati in frantumi e le giornate, seppure annoiate, o stanche, o monotone, non lasciano più la certezza del domani. Incalzano discorsi e parole il più delle volte spogli di reali contenuti, ripetuti meccanicamente, così come le promesse ricorrenti che poco tutelano la vita di ogni cittadino.

E’ mai possibile che qualsiasi studente universitario, di liceo o di scuola dell’obbligo abbia almeno “orecchiato” i nomi di Annibale, della battaglia di Canne o di Teodorico e navighi invece nel buio più completo quando si parla di Aldo Moro, di piazza Fontana, di “compromesso storico”?

Il confronto tra il presente e il passato della nostra scuola pubblica è impietoso. La scuola liberale ha fatto gli Italiani: la straordinaria legge votata nel 1859 dal Parlamento del Regno di Sardegna (nota come legge Casati), in virtù della quale il biennio della scuola elementare era “gratuito e obbligatorio”, sanciva un principio fondamentale, lo studio come “diritto” (gratuito) e come “dovere” (obbligatorio) del cittadino,