ARTE
IL LEGAME TRA VATICANO E TORINO, SAN PIETRO E LA CONSOLATA
Donatella D’Angelo
La Madonna delle Partorienti in mostra a Torino
Antonio di Benedetto degli Aquili, detto Antoniazzo Romano (1430-1508), è un pittore, forse poco noto ai più, ma considerato da critici influenti come il Longhi e il Gottschewsky, una figura di spicco nel panorama artistico del ‘400, motivo per cui è ampiamente citato dal Vasari. Suoi quadri sono presenti, oltre che in importanti Musei italiani a Firenze, Pesaro, Rieti, anche a Londra, Detroit, New York, Dublino e Lione. Dati i temi prevalentemente religiosi, le sue tele arricchiscono chiese, basiliche, monasteri come, solo per citarne due, i Santi Apostoli e Santa Maria sopra Minerva a Roma, dove si trova la famosa Annunciazione su fondo oro e le ancelle di bianco vestite, commissionategli dalla Dinastia cardinalizia Torquemada. Importanti le collaborazioni con i più valenti pittori dello stesso periodo, quali Domenico Ghirlandaio, Melozzo da Forlì ed il Perugino. Di tutte le opere però oltre la celebre e già citata Annunciazione, ce n’è un’altra che oltre all’indubbio valore artistico e storico, ha sempre avuto un culto particolare e oggetto di grande devozione. È l’iconica Madonna delle Partorienti, già meta di visite ed invocazioni, quando si trovava nella Cappella Orsini della vecchia Basilica di San Pietro, prima della demolizione. Salvato miracolosamente il lacerto, strappato fu portato nella Cripta della nuova Basilica, chiamata le Grotte. Come nella vita precedente, la Madonna assunse subito il significato di Protezione per le donne in gravidanza e per le mamme in generale.
Un altro dipinto simile esiste anche a Torino, nella Basilica della Consolata, cara ai torinesi che le si rivolgono per ogni occasione e la protezione delle madri in gestazione oltre dei fanciulli. Un sottile filo, come la cintura che cingeva il ventre delle mamme in attesa, lega quindi il Vaticano, Roma e la ex Capitale Sabauda: l’autore del Dipinto della Madonna tanto venerata, è sempre Antoniazzo Romano. Ancora oggi, specie nel mese mariano, donne e famiglie affidano i loro affanni alla immagine miracolosa. E proprio per questo legame, per la prima volta La Madonna delle Partorienti è uscita dalle Grotte del Vaticano ed approdata a Torino a Palazzo Madama per confrontarsi idealmente con la Madonna della Consolata, qui portata dal Cardinale della Rovere. Una riproduzione della cappellina e le varie tappe del restauro del lacerto, ahimè privo di angeli e cherubini, come viene abilmente raccontato, sono gli elementi più interessanti della ripresa della stagione delle Mostre. Una volta visitata si può completare il percorso anche artistico non solo devozionale, recandosi alla Basilica della Consolata pari come meraviglia del trionfo Barocco berniniano del Baldacchino in corrispondenza del quale, sotto si trovano le Grotte Vaticane.