CULTURA
UN INDICE AL SERVIZIO DEI LETTORI
Mario Montalcini
Un consiglio per tutti: consultate il sito lindiceonline.it
L’Indice dei libri del mese, gloriosa testata torinese attiva dal 1984, è stata festeggiata di recente all’Accademia dei Lincei a Roma; precedentemente analoghe celebrazioni si erano tenute alla Sorbona di Parigi e a New York, dove è stata protagonista dell’evento anche la NY review of books. Tutto iniziò nel 1984 quando Giangiacomo Migone chiamò a raccolta un gruppo di amici e colleghi. All’appello aderirono più di venti: furono della partita, fra gli altri, il linguista Gianluigi Beccaria, il sociologo Luciano Gallino, il fisico e matematico Tullio Regge, nonché lo storico del cinema Gianni Rondolino. Mimmo Candito, compianto direttore, diceva che “l’Indice parla di libri con una cifra improntata all’indipendenza di giudizio e ad un rigoroso approccio formale che bandisca i narcisismi e le frustrazioni tipiche dei recensori”. Cesare Cases curò una sorta di statuto intellettuale, con le sue istruzioni per i recensori: “Si raccomanda di scrivere chiaramente ciò che sembra ovvio, ma sappiamo non lo è affatto. Scrivere chiaramente significa più o meno: a) evitare sviluppi sintattici poco perspicui, b) evitare la falsa concettualità, l’uso di un lessico stereotipo che simula un pensiero che non c’è, come nel sinistrese, nel sindacalese, e altri gerghi, non ultimo il giornalistese, c)evitare anche una concettualizzazione corretta ma non troppo specialistica, poiché il tipo di recensioni che ci proponiamo è destinato di massima ad un lettore generico, mentre lo specialista leggerà solo per vedere che giudizio si da, ed è importante che non si vergogni di aver letto, non che si edifichi la connivenza con il lettore, non dovendo stabilirsi, come abbiamo visto, ne attraverso l’interesse specialistico ne attraverso lusinghe formali, è solo il contenuto a determinarla . In principio fu il riassunto”. Le pagine di questo mensile, che affronta circa 100 recensioni al mese, e che in 37 anni ne ha pubblicate più di 40.000, hanno ospitato, tra gli altri, i contributi di Norberto Bobbio e Claudio Magris, e contribuiscono alla riuscita del Premio Calvino. L’Indice ha anche un grandissimo patrimonio di recensori, che lo hanno portato ad assumere il ruolo di punto di riferimento della cultura italiana dello scrivere.