Poco più di trent’anni fa, il 9 novembre 1991 a Seulis, moriva di un malore Yves Montand: stava girando il film “IPS – L’isola dei pachidermi” e aveva appena nuotato nelle acque gelide di un fiume. Giunto a riva, si era improvvisamente sentito male. Aveva settant’anni. Il compianto fu enorme in Francia e all’estero.

Professor Quaglieni, è da poco in libreria il suo ultimo lavoro: Mario Pannunzio – La civiltà liberale, edito da Golem, che porta avanti una collana ideale di libri che narrano figure eminenti dell’Italia culturale e politica degli ultimi due secoli.

Massimo Cacciari è intellettuale scomodo, dissacratore e di certo non interessato al politically correct, se il termine è affiancato alle sue convinzioni, che esterna in ogni occasione con ruvidezza e senza peli sulla lingua. Si potrebbe definire un’intellettuale scontroso, profondo conoscitore dei pregi e dei peccati del Paese, con una visione lucida del presente e di quello che servirebbe fare per il futuro.

Nella vita umana e professionale di un giornalista accade di segnalare percorsi e coincidenze che solo apparentemente possono sembrare casuali. Sono incontri che segnano la rotta, destini incrociati che lasciano un segno riconoscibile nei protagonisti, ma ancora di più nelle mente dei lettori. Con Il Mondo di Mario Pannunzio e la sua storia è intrecciata la vita di Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Nel nome qualche volta si legge una storia, uno stile, una rotta. E Chiara Soldati, nipote  di Mario Soldati, personaggio emblematico della cultura italiana del XX secolo, del proprio nome, e di quanto significa, ne è ben consapevole. Significativamente la sua attività professionale, e il suo impegno civile, l’hanno portata verso i medesimi orizzonti, anche se con attività differenti.