Pubblicati da Massimo Rostagno

LISCIA, GASATA O SCHLEIN?

Schlein ha vinto!Evviva Schlein!
Contro tutti i pronostici della vigilia, la giovane candidata alla segreteria Pd ha sbaragliato l’avversario sommergendolo sotto una valanga di schede con il proprio nome difficile sbarrato con una croce. La reazione dell’opinione pubblica, da inizialmente cauta, si è rapidamente trasformata in un’effervescente celebrazione della novità.

DESTRA E IDENTITA’

Nanni Moretti, nel film Aprile, implorava Massimo D’Alema di “dire qualcosa di sinistra”. Era un richiamo all’identità e al legame sentimentale con la propria gente travolti dal cinico realismo dalemiano, ma ancor più da una nuova politica postmoderna che stava riducendo in polvere miti e linguaggi del ‘900.

LA PORTA STRETTA DEL PACIFISMO ITALIANO

L’ annunciata manifestazione del 5 novembre chiederà con forza la fine del conflitto in Ucraina. Stando ad uno dei suoi ispiratori, il direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio, l’obiettivo è quello di modificare lo schema di pensiero prevalente, imponendo con la testimonianza visibile di migliaia di cittadini un rovesciamento del paradigma fin qui seguito: la fine immediata del massacro di vite umane deve diventare il prius, e tutto il resto venire dopo.

CHE FINE HA FATTO IL POPULISMO?

La campagna elettorale in corso ci appare noiosa, scontata. Sembra già tutto scritto: dalla vittoria dello schieramento di destra alle buffonate comunicative di leader logori, che cercano di rinverdire con una pennellata social le pesanti rughe di un passato che non passa, meritevole soltanto di oblio. Poi il disincanto dei cittadini e la probabile riduzione della partecipazione al voto. La novità assoluta del voto a settembre non basta per dare tono ed energia al confronto in campo. Eppure i motivi di interesse non mancano.

PUTINIANI D’ITALIA

Provengono dalle più diverse matrici culturali e politiche. Ci sono comunisti come Luciano Canfora; studiosi ex missini e dichiaratamente conservatori come Franco Cardini ( un ‘rivoluzionario reazionario’); giuristi vicini alla galassia dell’anarco-insurrezionalismo dei centri sociali come Ugo Mattei; sociologi autodefinitisi di orientamento liberal-socialista come Alessandro Orsini ( nuova guest star del sistema mediatico, che fa finta di processarlo esaltandone al contrario la visibilità); ex conduttori già maoisti come Michele Santoro; massmediologi di ispirazione situazionista, collaterali al grillismo puro e duro come Carlo Freccero.

L’ESTATE DELLA MALAFILOSOFIA

L’estate non deve far troppo bene alla lucidità dei filosofi. Due di loro – assai illustri – hanno contribuito, con argomentazioni alte e nobili, a quella mala informazione ricordata su questa pagine dall’editoriale di Guido Barosio: Giorgio Agamben e Massimo Cacciari, cui si è rapidamente unito Gianni Vattimo. (A questi si potrebbe aggiungere Diego Fusaro, che con grande difficoltà riesco ad includere nella cerchia dei filosofi).