PROSPETTIVE

Il mondo va verso il futuro

Valerio Saffirio

Un futuro ad alta densità tecnologica, che mette l’Uomo al centro di un rinnovato umanesimo digitale.

Il Mondo (quello vero così come quello di Pannunzio) corre verso il futuro. Una corsa inevitabile, oggi più veloce che mai. Un futuro ad alta densità tecnologica, immersivo, invasivo, pervasivo, cristallizzato in una ‘formula del sapere’ che mette l’uomo al centro di un rinnovato umanesimo, digitale e aumentato, tanto sfidante quanto insidioso: conoscenza = esperienza x sensibilità (la formula è di Yuval Harari). Un’esperienza individuale e collettiva insieme, vissuta in una scenografia LED (TV ultrasottili, computer, smarphone, digital watch, wearable devices) disseminata ovunque sul nostro cammino, oggi definito customer journey dagli specialisti di data analysis: case, automobili, ipermercati, stadi, centri delle città, aeroporti, stazioni ferroviarie, occhiali ‘aumentati’ e via dicendo. Una nuova sensibilità allenata (o contaminata, decidete voi) da fake news, social media, canali web, piattaforme onnipresenti e onnipotenti che archiviano totem secolari come la proprietà (condivido e non posseggo, la nuova legge della sharing economy), la profondità (ai romanzi si alternano i podcast, i cinema si inchinano ad Amazon Prime e Netflix, che a loro volta dovranno fare i conti con Quibi, la nuova piattaforma web che offre film e serie in streaming della durata tra gli 8 e i 10 minuti per essere fruiti unicamente dal cellulare) e la riflessione (difficile concentrarsi in un’infosfera dove vista e udito sono costantemente sotto pressione rendendo sempre più complessa l’attività neuronale). Il Mondo ha cambiato la pelle del potere. Le ‘care vecchie’ e da alcuni poco amate multinazionali arretrano di fronte ai nuovi conquistatori che all’antico paradigma ‘uomo-spada-cavallo’ ne sostituiscono uno contemporaneo e altrettanto minaccioso, ‘uomo-tastiera-schermo’ (prendo a prestito dall’ultima opera di Baricco, The Game). Nuovi players che si muovono tra codici binari e algoritmi di intelligenza artificiale: Instagram scalza Kodak, Ford cede il passo a Tesla, Apple Music evolve in Apple iTunes, Wallmart arranca dietro Amazon e Alibaba, Facebook si impone su BBC, Spotify manda a casa Sony Music. Le nuove guerre sono attacchi alla cyber security e alleanze ipertecnologiche tra Cina e Stati Uniti mietono vittime a Wall Street piuttosto che nelle trincee. Vita privata, vita pubblica e vita professionale si intrecciano  e si misurano ogni ora al suono di post, like e condivisioni, in una gimcana estenuante tra Linkedin e Twitter, tra TikTok e Facebook, tra Whatsapp e Signal. Il Mondo ha trovato nuove connessioni e una nuova postura digitale: l’IOT (l’internet degli oggetti) per farci comunicare con la nostra auto, con gli elettrodomestici di casa, con i nostri abiti, con i semafori e le telecamere delle nostre città, con il collare del nostro cane; il 5G per trasmettere quantità di dati giganteschi rispetto al passato a velocità ipersonica e a latenza zero (con qualche millisecondo di ritardo).

La Genomica, che entro pochi anni consentirà di modificare con precisione qualsiasi genoma di qualsiasi organismo a cellule. Non siamo mai stati così vicini a poterlo fare anche se, per ora, solo in laboratorio. Il riconoscimento emozionale: i nostri corpi stanno diventando la nostra firma (occhi, impronte digitali, facce, voce) fondendo il nostro io digitale con quello fisico. Le esperienze iper-mirate degli utenti diventeranno la norma negli ambienti fisici. Disney e Accenture Interactive hanno ideato un poster interattivo basato sull’Intelligenza Artificiale che utilizza la fotografia e il riconoscimento delle emozioni per abilitare un billboard del film Dumbo in grado di mostrare una versione coerente con ogni espressione ricavata dal volto della persona che lo guardava in qual momento. Il riconoscimento vocale, che ha fatto entrare prepotentemente nelle nostre case Alexa, Cortana e Google Home, smart speaker intelligenti che rispondono alle nostre domande, esaudiscono le nostre richieste, imparando a prevenire i nostri desiderio offrendoci soluzioni giuste al momento giusto . Diavoli o Aladini? Intanto, a fine 2019 ne sono stati venduti oltre 208 milioni e il dato cresce esponenzialmente ogni mese. Alexa, quale sarà il nostro futuro? Se già l’avete in casa, provate a chiederglielo. Cosa penserebbe Pannunzio di questo Mondo? Che esperienza avrebbe trovandosi a leggere queste riflessioni sul futuro con uno smarthone in mano, seduto in metropolitana con la mascherina? Ho trascorso gli ultimi 15 anni in giro, 8 dei quali avanti e indietro dalla Silicon Valley, per cercare di intuire (non capire, questo è decisamente impossibile per chiunque) come sarà il domani e per cercare di togliermi dalla pelle quella fastidiosa sensazione di inquietudine. Basta questa esperienza per meritarmi un posto su questo Mondo di Pannunzio? Giudicherete voi. Io farò del mio meglio per raccontarvi le evoluzioni e i trend di questa trasformazione digitale e tecnologica, per aiutarci a non avere paura, ricordandoci delle parole di Cesare Pavese, scrittore delle Langhe, la mia terra d’origine: “Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo”. Guardiamo avanti senza pregiudizi, rispettando e facendoci rispettare (dagli algoritmi e dagli uomini), seguendo le piroette digitali con curiosità e cautela, con spirito aperto e critico, con fiducia nuova e rinnovata verso le innovazioni che ci attendono. ‘La fiducia è una relazione ottimistica con l’ignoto’, propone la scrittrice americana Rachel Botsman nel suo ultimo libro. Definizione che mi attrae (anche Rachel non è male). Mi piacciono le relazioni e sono ottimista. Guardiamo avanti e ri-progettiamo nel nuovo umanesimo digitale quella dignità umana negli ultimi tempi dimenticata se non smarrita, mettendo a fuoco i nuovi bisogni e lasciando andare antichi desideri oggi inutili se non dannosi.