Pubblicati da Mara Antonaccio

CIAO RAFFA

La mia infanzia nella provincia pugliese è stata scandita dai programmi della TV di Stato, l’amata mamma Rai, che ci deliziava con i suoi programmi di qualità, che riempivano le nostre serate invernali di ingenui provinciali. Il sabato sera era speciale, con quei rutilanti varietà e le soubrette che sgambettavano e cantavano quei motivetti che ci entravano in testa e che ci tormentavano per anni.

In questo momento molto delicato della nostra storia, quella umana intendo, ovunque impazza la pets-mania, cioè l’esposizione, l’esaltazione, l’antropizzazione insomma degli animali, la tendenza a considerarli umani e spesso a sostituirli agli umani stessi. I Social sono pieni di profili che hanno foto di cani e gatti, nonché altri animali di uno zoario molto nutrito, come immagini di copertina; innumerevoli sono i post che lanciano campagne di sensibilizzazione per adozioni, ricerche di bestiole smarrite e auguri di morte e sofferenze terribili verso chi si è macchiato di violenze sui poveri animali.

LA SOLITUDINE DIGITALE

Sto camminando in una via del Centro, passo davanti alle vetrine dell’ennesimo fast food, “non luogo” per eccellenza; è metà mattina, un orario non canonico per consumare un pasto di carne, patate e condimenti grassi; dentro qualche avventore, studenti, pochi, il resto, gente sola, con nella mano sinistra il panino, nella destra un cellulare, sembra di ultima generazione… “Incredibile”, penso, nell’era digitale, della connessione totale, continua, assoluta, del villaggio globale, della rete integrata e integrante, la gente sta sola.

UGUALI? NO GRAZIE!

Sono nata in Italia agli inizi degli infuocati e dirompenti anni ’60, sono una “boomers” di diritto e ho vissuto da bambina prima, e adolescente dopo, l’epopea del Femminismo moderno. Ricordo le immagini della protesta con cui le femministe americane si liberarono platealmente di reggiseni, tacchi a spillo, corsetti, che consideravano gli strumenti di tortura delle donne, andata in scena ad Atlantic City il 7 settembre del 1968, simbolicamente durante l’elezione di Miss America, manifestazione considerata anti-femminista per eccellenza, che venne mandata sui telegiornali dell’epoca.

LA SINDROME INGLESE

Dopo aver letto e ascoltato le ultime notizie, allarmanti e allarmate, che i Media hanno divulgato nelle ultime 24 ore, riguardo al nuovo ceppo virale sviluppatosi oltre Manica, mi si è subito creato nella mente un parallelismo con il titolo di un noto film degli anni ’70, “la Sindrome cinese”, pellicola interpretata da Michael Douglas, Jane Fonda e Jack Lemmon, che trattava dei pericoli dell’energia nucleare.

CHERCHEZ LA FEMME!

Siamo all’inizio di un nuovo secolo, meglio, di un nuovo millennio, come solitamente si fa in corrispondenza di questi passaggi epocali, è il momento dei bilanci, oltre che delle previsioni per il futuro, inoltre le elezioni americane ci hanno regalato un donna vice presidente: Kamala Harris, e in questo fermento di valutazioni e avvenimenti, è opportuno parlare di donne.

FRANCESCO IL RIVOLUZIONARIO

Di qualunque orientamento religioso, filosofico o politico si possa essere, che si sia credenti, atei o semplicemente laici, non si può negare la potenza delle ultime affermazioni di Papa Francesco. Di questi giorni l’aperura clamorosa del Pontefice alle coppie gay, per le quali auspica il riconoscimento legale da parte dello Stato.

VIVERE CENT’ANNI

I progressi scientifici e medici e il miglioramento delle condizioni di vita e dell’alimentazione hanno fatto sentire le loro conseguenze sull’aumento della speranza di vita. Se fino al secolo scorso l’età media era di circa 50 anni, oggi in Italia si arriva a 81 per gli uomini e 85 per le donne.

PERCHÉ LA SOCIETÀ CI VUOLE MAGRI?

Il concetto estetico di magrezza racchiude un complesso universo di motivazioni, in cui si mescolano questioni mediche e risvolti patologici, benessere psico-fisico, aspetti culturali e implicazioni socio-antropologiche, con evidenti ripercussioni sulla persona e il suo ruolo sociale.